lunedì 11 giugno 2012

La guerra dei mercati. Competizione, speculazione e interessi nella crisi dell’eurozona - Maurizio Donato - 09 Giugno 2012

Agitando lo spettro del default e nascondendosi dietro lo spread, Banca centrale, Consiglio e Commissione europea indicano  modalità e tempi di un attacco al salario, diretto, indiretto e differito, nonché ai diritti delle persone che vivono di lavoro. In questo modo la crisi del capitale si svolge in crisi del e contro il lavoro anche se la riduzione del salario, che conta politicamente, non è sufficiente a far ripartire l’accumulazione.(...) alcuni Stati, il cui debito pubblico già considerevole in livelli assoluti è peggiorato e di molto anche relativamente al Pil, vedono riconoscersi dai mercati e dalle loro agenzie di rating un premio inversamente proporzionale al rischio che invece viene segnalato come fortissimo per outsiders della scena internazionale come la Grecia. (...) Un’altra possibile spiegazione invita a considerare la possibilità che il ritiro dalle obbligazioni denominate in euro sia un comportamento strategico messo in atto da soggetti che hanno inteso in questo modo scaricare sui paesi europei più deboli il peso maggiore dell’aggiustamento seguito alla crisi bancaria - immobiliare  il cui epicentro si è verificato negli USA.                                                                                                                          http://www.economiaepolitica.it/index.php/europa-e-mondo/la-guerra-dei-mercati-competizione-speculazione-e-interessi-nella-crisi-delleurozona/

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