mercoledì 15 maggio 2013

Gli ebrei protetti dai re ma detestati dalla plebe. I precedenti impedirono di capire la minaccia di Hitler. - Paolo Mieli -

La Arendt si era spinta molto in là e, riferendosi agli Judenrat (i Consigli ebraici), aveva scritto: «Ovunque c'erano ebrei, c'erano stati capi ebrei riconosciuti, e questi capi, senza eccezioni, avevano collaborato con i nazisti, in un modo o in un altro, per una ragione o per l'altra; la verità vera era che se il popolo ebraico fosse stato realmente disorganizzato e senza capi, dappertutto ci sarebbe stato caos e disperazione, ma le vittime non sarebbero state quasi sei milioni». La scrittrice rimproverava a Leo Baeck, presidente onorario del Consiglio degli anziani del lager di Theresienstadt, di non aver rivelato ai suoi fratelli, in procinto di lasciare il campo, che ad Auschwitz sarebbero stati uccisi con il gas.                                               http://networkedblogs.com/LfpaC

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