domenica 15 maggio 2011

EBREI CONTRO L'OCCUPAZIONE ISRAELIANA-Roma, manifestazione x freedom flo...

Il primo punto da mettere in chiaro è il seguente: il concetto di imperialismo, se lo prendiamo nell’accezione leniniana, ha ancora molto da dirci sulla situazione attuale. Per intendersi su questo è sufficiente partire dai "cinque principali contrassegni" che secondo Lenin dovevano essere contenuti nella definizione di "imperialismo", ossia: "1. la concentrazione della produzione e del capitale, che ha raggiunto un grado talmente alto di sviluppo da creare i monopoli con funzione decisiva nella vita economica; 2. la fusione del capitale bancario col capitale industriale e il formarsi, sulla base di questo 'capitale finanziario', di un'oligarchia finanziaria; 3. la grande importanza acquistata dall'esportazione di capitale in confronto con l'esportazione di merci; 4. il sorgere di associazioni monopolistiche internazionali di capitalisti, che si ripartiscono il mondo; 5. la compiuta ripartizione della terra tra le più grandi potenze capitalistiche."

http://www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=20993                                                      http://www.carmillaonline.com/archives/2011/05/003900.html

Non ci sembra di scorgere in queste scelte nessuna Perestroika, nessuna marcia di avvicinamento al capitalismo e neanche l’adozione del modello cinese, del socialismo di mercato. I compagni cubani non hanno mai condiviso il “socialismo di mercato”, ma sanno bene, come hanno dimostrato in 50 anni di resistenza rivoluzionaria che la costruzione del socialismo e dei suoi principi basilari: la libertà, l’uguaglianza, il diritto al lavoro e la copertura sociale, l’istruzione e la sanità per tutti, comporta in un periodo più o meno lungo di transizione la necessità di convivere, come storicamente è accaduto con il mercato e con le forme capitalistiche monetario-mercantili e pertanto è fondamentale rafforzare le relazioni internazionali politicoeconomiche e commerciali.

http://www.nuestra-america.org/pdf_client/doc.%20RdC%20VI%20Cong.%20FarfallaUragano.pdf

sabato 7 maggio 2011

Stalin, anarchismo, socialismo. (Stalin, Werke. Band 1).

Nella lotta, ogni classe si fa guidare dalla sua ideologia: il liberalismo è l’ideologia della borghesia; il proletariato, invece, ha  come ideologia il socialismo. (1)
Il liberalismo non è alcunché di compatto, ma sì di distinto, come lo è al proprio interno la borghesia: analogamente vanno le cose per il socialismo.
Wir wollen uns hier nicht mit der Untersuchung des Liberaismus befassen – das verschiedeben wir besser auf in anderes Mal. Wir wollen den Leser nur mit dem Sosialiamus und seinen Strőmungen bekannt machen.
Le tre correnti principali del socialismo sono: 1) riformismo, 2) anarchismo, 3) marxismo.
Come esempio di riformismo Stalin dà Bernstein[-1] , e caratterizza la corrente non mediante la lotta, ma sì la ricerca della collaborazione tra le classi.
Un grande riconoscimento da parte di Stalin: anche l’anarchismo fa parte del socialismo,come il marxismo, ma non come il riformismo. Entrambi le correnti si combattono aspramente; entrambe si sforzano di presentarsi agli occhi del proletariato come dottrine autenticamente socialiste … Noi non apparteniamo a quella gente che, al solo sentire il termine anarchismo  voltano le spalle con disprezzo, spiegando a gesti il loro comportamento, volendo significare che non vale la pena parlar di loro: a nostro avviso una critica così a buon mercato non ha valore né utilità.
Né siamo d’accordo con coloro, i quali dicono che gli anarchici non hanno masse dietro di loro e che, dunque, non sono tanto pericolosi. La questione non è, chi è seguito da un numero maggiore o minore di masse; si tratta, piuttosto, dell’essenza della dottrina; se la dottrina anarchica fosse veridica saprebbe certamente trovare la strada per raccogliere le masse intorno a sé…Ma quella dottrina non è  valida, dunque non può essere a lungo sostenuta ma è destinata a restare in aria[-2] . L’inconsistenza, però, dell’anarchismo va dimostrata.
Più d’una concezione hanno in comune principi,com’è il caso del marxismo e dell’anarchismo; tuttavia, vi sono tra di loro opinioni diverse a proposito della tattica.
La nostra idea è che gli anarchici siano autentici nemici del marxismo; riconosciamo dunque anche che à difficile confrontare queste due dottrine tuttavia, questo è un grosso errore.
Noi riteniamo che gli anarchici siano autentici nemici del marxismo; dunque, riconosciamo anche che contro un reale nemico sia necessario condurre una lotta altrettanto reale. Ma per questo è necessario indagare da cima a fondo la teoria degli anarchici e valutarla sotto tutti gi aspetti.
Il fatto è che marxismo ed anarchismo si fondano su principi radicalmente opposti, anche se compaiono entrambi nell’arena sotto la bandiera del socialismo.
Ciò che più conta per l’anarchico è la personalità, la cui liberazione, secondo il suo punto di vista, è la condizione fondamentale per la liberazione delle masse, della collettività. Dal punto di vista dell’anarchismo, la librazione delle masse è impossibile, fino a che non sia libera la  personalità. Il punto fondamentale per il marxismo è, invece, la massa, la cui liberazione, a suo giudizio, è la condizione principale della liberazione della personalità. Ciò significa che, dal punto di vista del marxismo, la liberazione della personalità è impossibile, fino a che le masse non sono libere, per cui il suo slogan suona così .
E’ chiaro che qui abbiamo a che far con due principi che si negano reciprocamente e non solo con differenti visioni della tattica.

 [-1]Perchè non Kautsky?
 [-2]E’ interessante che si potrebe pore in contraddizione tra di loro il fare di Bernsein il capo fila del riformismo ma non Kautsky, con l’aspra polemica antianarchica.