domenica 27 maggio 2012

Bertolt Brecht - Dello Stato



Me-ti diceva: Al tempo di Mi-en-leh e di Ni-en l’opposto dello Stato dei padroni delle fucine non era l’assenza di Stato, bensì uno Stato dei fabbri. Al posto dell’oppressione dei fabbri subentrò non l’assenza dell’oppressione, ma l’oppressione dei padroni delle fucine. E siccome nessuno è libero là dove qualcuno è oppresso, anche i fabbri non erano ancora completamente liberi.

Saltavano sempre fuori certuni che avevano stretti legami con lo Stato a sostenere che non vi era più oppressione. Venivano sempre confutati, non soltanto da coloro che odiavano lo Stato in ogni forma, ma altresì da coloro che comprendevano la necessità dello Stato dei fabbri per distruggere e sostituire lo Stato dei padroni delle fucine. Saltavano sempre fuori certuni che attaccavano lo Stato anche se opprimeva i padroni delle fucine, ma nessuno sapeva proporre una forma di organizzazione della produzione che non assomigliasse a uno Stato.

Me-ti rideva di coloro che anche per questo stadio sostenevano che il singolo fosse libero o addirittura più libero che mai. Diceva: Sia che si dica che è meglio non essere liberi in un buon paese che esserlo in uno cattivo, sia che si dica che prima si era liberi di fare ciò che danneggiava i più, ora si è liberi di fare ciò che giova ai più; qualsiasi cosa si dica, non si può dire che si è liberi. È questa l’epoca in cui le grandi collettività dei produttori ricevono la loro forma legale.

Allora il compito dell’individuo è quello di inserirsi per prima cosa nella collettività. Solo più tardi potrà essere utile tornare a separarsene. Certo, anche l’inserimento non deve ora cancellare l’individuo, né la separazione dovrà poi spezzare la collettività.

L’individuo è messo alle strette da ogni parte, deve dappertutto cedere, mollare, rinunciare. Libere sono diventate le collettività, che adesso si possono muovere.

Me-ti odiava i funzionari. Ma ammetteva di non poter scorgere altra via per liberarsene dal trasformare tutti in funzionari.

Gli individui, diceva Me-ti pensosamente, avevano prima alcunché di prezioso, cioè erano come erano perché gli altri ne pagavano il prezzo. Se così erano piatti assai pregiati, d’altra parte avevano il loro prezzo. Il cibo ha il suo prezzo, questo però significa anche che essi furono divorati.

Da Me-ti Libro delle svolte

sabato 26 maggio 2012

Si inizia a parlare di "corsa alle banche", cioè della possibilità che si verifichi il ritiro massiccio dei depositi sui conti correnti da parte dei cittadini, spaventati dall'ipotesi di chiusura degli sportelli e dalla svalutazione sui risparmi, che a breve potrebbe far implodere il sistema monetario europeo.

MESSORA: Claudio, prima di lasciarti volevo chiederti il tuo scenario personale su come si evolverà questa crisi.

BORGHI: secondo me non abbiamo tanto tempo. Cioè il fatto già solo che si paventi la corsa agli sportelli e cose di questo tipo, mi fa pensare che prima o poi qualcosa di traumatico succederà. Quindi io sono discretamente ottimista, perché non è che se domani crolla anche in maniera inordinata l'euro o cose di questo tipo moriamo tutti. Si finisce questa pausa di incertezza e dopo si ricomincia a salire, insomma. Quindi penso che la fase di apnea sia vicina alla fine, perché non penso che la situazione attuale sia sostenibile ancora per molto tempo.


MESSORA: Quindi tu credi Grecia fuori dall'euro presto e Italia a seguire?


BORGHI: Grecia fuori dall'euro presto secondo me sì, più che altro perché noi gli dobbiamo pagare tanti soldi in questo momento di questo Piano Mashall e la gente non ha voglia di pagarli. Quindi anche qui stupidità su stupidità. Dall'altra parte la situazione italiana non lo so, ma mi auspico invece che prima o poi si sistemi in una maniera o nell'altra, o VOTATA integrazione tra i popoli e governo totale dell'Europa, mi andrebbe bene, ripeto, basta che mi fanno votare, oppure prima o poi usciremo anche noi.                                                                                                                                                  
                                                                                                        http://www.sinistrainrete.info/europa/2091-claudio-borghi-come-si-esce-dalleuro.html#top-toolbar-article

mercoledì 23 maggio 2012

La Siria al centro della guerra del gas nel Medio Oriente di Imad Fawzi Shueibi

 L’attacco mediatico e militare contro la Siria è direttamente correlato alla concorrenza globale per l’energia, come spiegato dal professor Imad Shuebi nel magistrale articolo che pubblichiamo. Nel momento in cui l’area dell’euro rischia di crollare, dove una grave crisi economica ha portato gli Stati Uniti a indebitarsi per 14940 miliardi, e se la loro influenza sta diminuendo di fronte alle potenze emergenti del BRICS, diventa chiaro che la chiave per la rivincita economico e il dominio politico risiede principalmente nel controllo dell’energia del 21° secolo: il gas. Poiché si trova al centro del più colossale giacimento di gas del mondo, la Siria è nel mirino. Le guerra del secolo scorso sono state per il petrolio, ma ora inizia una nuova era, quella delle guerre per il gas.                                                                                                      http://www.voltairenet.org/La-Siria-al-centro-della-guerra

sabato 19 maggio 2012

La Grande Esclusione

L’attuale corso degli eventi ci fa intuire che, se non si producono eventi traumatici che portino ad una reazione massiccia e violenta (sia in forma di guerra sia di rivoluzione), ci sarà un progressivo declino del livello di vita delle popolazione e se è sufficientemente graduale la gente si adatterà alla nuova realtà, perdendo rapidamente la memoria e/o la consapevolezza che in altri tempi le nuove condizioni di vita sarebbero state inaccettabili. Non è nulla di insolito: negli anni 30 del secolo passato una nazione avanzata e colta come la Germania è stata capace di abbracciare, una parte con entusiasmo e un’altra parte sottomessa e messa a tacere, una aberrazione come il nazismo. Se il nazismo avesse provato ad ascendere di colpo nel 1930, la società tedesca avrebbe reagito in massa cacciandolo per sempre dalle istituzioni. Tuttavia un corso graduale degli eventi ha modificato in modo tale le regole e le aspettative sociali che quello che nel 1930 sembrava barbarie è stato accettato come logico e naturale, di buon grado o per forza, nel 1933.  E se si guarda in prospettiva storica quei quattro anni non sono nulla, sono un sospiro. Sono essenzialmente lo stesso tempo di durata della crisi in cui ci troviamo e che, come sappiamo, non finirà mai.                                                                                                                                           http://www.controappuntoblog.org/2012/05/19/la-grande-esclusione/

sabato 12 maggio 2012

Più Europa (e meno Spagna). O no? - Alberto Bagnai -

E una riflessione anche qui si impone, semplice, ma essenziale: come si può pensare che l’adozione di un metodo dichiaratamente non democratico possa condurre ad esiti democratici (o comunque “migliori” per una società democratica)?                                                                                                                        http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/piu-europa-e-meno-spagna-o-no.html

giovedì 10 maggio 2012

Antonio Gramsci I giorni del carcere

Cazzi nostri!...

“Il capitalismo di Stato sostituirà quello del libero mercato” - Eric Hobsbawn -

«L’Urss ha tentato di eliminare il settore privato: ed è stata una sonora sconfitta. Dall’altro lato, il tentativo ultraliberista è pure miseramente fallito. La questione non è quindi come sarà il mix del pubblico con il privato, ma quale è l’oggetto di questo mix. O meglio qual è lo scopo di tutto ciò. E lo scopo non può essere la crescita dell’economia e basta. Non è vero che il benessere è legato all’aumento del prodotto totale mondiale».                                                           http://www.contropiano.org/it/cultura/item/8705-%E2%80%9Cil-capitalismo-di-stato-sostituir%C3%A0-quello-del-libero-mercato%E2%80%9D