Nella
visione di Korsch il marxismo non costituisce né una filosofia materialistica
positiva né una scienza positiva e tutte le sue affermazioni sono specifiche e
concrete, comprese quelle che sono evidentemente universali. Finanche la
filosofia dialettica di Hegel, la cui critica costituisce il punto di avvio
dello sviluppo del marxismo, non può propriamente essere compresa se non con la
rivoluzione sociale e anche allora non
come filosofia della rivoluzione in generale, ma solo come espressione
concettuale della rivoluzione borghese. In quanto tale non è il riflesso di
tutto il processo di tale rivoluzione, ma solo della sua fase terminale, come è
rilevato dalla sua riconciliazione con la realtà immediata. [...] Il
Capitale di Marx non è economia politica ma la critica della economia politica
dal punto di vista del proletariato. Analogamente per quanto riguarda tutti gli
altri aspetti del sistema marxiano, esso
non è interessato a sostituire la filosofia, la storia o la sociologia borghesi
con una nuova filosofia, storia o sociologia, ma con la critica dell'intera
teoria e pratica della borghesia. Esso non intende divenire una 'pura scienza'
ma smascherare il carattere 'impuro', ideologico e classista della scienza e
della filosofia borghesi.
http://issuu.com/connessioni/docs/p._mattick__korsch?e=3896301/2940870
«L’impazienza esige l’impossibile, cioè il raggiungimento del fine ma senza i mezzi» (Hegel)
giovedì 21 novembre 2013
mercoledì 20 novembre 2013
La profezia di Hyman Minsky - Giuseppe Masala -
Come sappiamo nell’attuale crisi viene imputato alle banche commerciali il razionamento del credito (credit crunch) che causa il cortocircuito del flusso finanziario necessario al funzionamento delle aziende. Secondo il sentire della maggioranza dei commentatori e degli economisti questo fenomeno è causato dalla impossibilità delle banche a prestare a causa della necessità di coprire delle perdite pregresse e della necessità di mantenere ai livelli previsti gli “indici di vigilanza”. Per ovviare a questo problema i banchieri centrali continuano a tagliare i tassi ai quali prestano danaro alle banche commerciali raccomandando di prestare i soldi alle aziende e alle famiglie al fine di riattivare quello che chiamano “meccanismo di trasmissione” tra mercato finanziario e economia reale. Nella visione di Minsky le cose stanno in maniera assolutamente diversa: una volta che la crisi si è innescata sono le aziende a non voler contrarre ulteriori debiti (perché a causa della crisi non riescono ad avere un cash flow sufficiente a sostenerli) e preferiscono agire riordinando “la struttura delle passività”. Questa operazione di “riordino” deve, ovviamente, essere intesa come licenziamenti, ricorso alla cassa integrazione, delocalizzazioni e quant’altro (operazioni che poi a livello macro peggiorano la situazione, ovviamente). Se questa visione è corretta (e per me lo è) si sta tentando di curare un problema con mezzi assolutamente sbagliati. http://zeroconsensus.wordpress.com/2013/11/19/la-profezia-di-hyman-minsky/#respond
lunedì 18 novembre 2013
mercoledì 13 novembre 2013
domenica 10 novembre 2013
venerdì 8 novembre 2013
Ottobre è un film del 1927 diretto da Sergej Mikhajlovič Ejzenštejn.
Il Film fu girato quasi interamente a Leningrado e qui proiettato il 20 gennaio 1928: 7 rulli, 2220 metri; ma il metraggio originale era di 3800. La critica legata al regime accusò il regista di eccessivo sperimentalismo ed estetismo, inoltre il regista fu costretto ad eliminare dalla versione definitiva dell'opera i protagonisti della cosiddetta opposizione di sinistra, Trotsky e Zinov'ev, in quei mesi caduti in disgrazia per essersi opposti a Stalin.
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