venerdì 20 giugno 2014

Big data, complessità e metodo scientifico - Francesco Sylos Labini

Oggi è tecnicamente possibile la raccolta di enormi quantità di dati. Ma il trattamento dei “big data” non è in grado, di per sé, di migliorare la capacità di previsione di fenomeni naturali o sociali. Anche di fronte alla cono- scenza delle leggi dinamiche sottostanti, infatti, rimane difficile comprendere l’evoluzione di forze che danno spesso luogo a comportamenti caotici                                                                                                                                                         D’altra parte, i big data possono essere uno strumento utile proprio per capire se gli assunti alla base di certi modelli o teorie, anche nel campo delle scienze sociali, sono verificate o meno. Per esempio, riguardo all’economia i mercati finanziari rappresentano un laboratorio idealizzato per testare alcuni concetti fondamentali. Questa situazione è particolarmente importante per la teoria mainstream dei mercati efficienti: la teoria assume che i mercati deregolati dovrebbero essere efficienti e gli agenti razionali dovrebbero aggiustare velocemente ogni prezzo non completamente corretto oppure ogni errore di valutazione. Per esempio, le carte di credito e il commercio elettronico dovrebbero permettere di monitorare il consumo in tempo reale e dunque di testare le teorie del comportamento dei consumatori in grande dettaglio. Si potrebbe così rispondere a queste domande: il prezzo delle merci riflette fedelmente la sottostante realtà e assicura l’allocazione ottimale delle risorse? Il prezzo è davvero stabilito in maniera tale che l’offerta incontri la domanda? I cambiamenti dei prezzi sono dovuti a particolari informazioni e notizie disponibili agli operatori? Analogamente, i terabyte di dati che sono elaborati ogni giorno dai mercati finanziari potrebbero permettere di confrontare in dettaglio le teorie con le osservazioni: i mercati “in equilibrio” sono stabili? Le crisi economiche sono innescate solo da grandi perturbazioni esogene come gli uragani, i terremoti o gli sconvolgimenti politici (o meno drammaticamente l’instabilità di una coalizione di governo), o sono causate dall’instabilità intrinseca dei mercati stessi?  Dunque, piuttosto che cercare correlazioni a posteriori per trovare un effimero supporto empirico a qualche modello teorico, è necessario essere preparati ad avere a che fare con grandi quantità di dati ed essere pronti a imparare ad analizzarli senza pregiudizi.  A volte – ma non sempre – sarà possibile così verificare se gli assunti teoriche alla base di importanti modelli interpretativi della realtà sociale, spesso in aperta competizione con modelli alternativi, trovino davvero qualche riscontro parziale nella realtà.                                                                                                                                                                     http://www.sinistrainrete.info/teoria/3830-francesco-sylos-labini-big-data-complessita-e-metodo-scientifico.html

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