Gli stranieri in
Italia sono poco più di 5 milioni e mezzo, ossia l’8% della popolazione. Solo
300 mila sono gli irregolari. Il Regno Unito è il paese europeo al primo posto
per numero di nuovi immigrati con circa 560.000 arrivi ogni anno. Seguono la
Germania, la Spagna e poi l’Italia. La Germania è invece il paese Ue con il
maggior numero di stranieri residenti con 7,4 milioni di persone. Segue la
Spagna e poi l’Italia. Siamo sesti inoltre per numero di richieste d’asilo
(27.800). Da notare che il paese col più alto numero di immigrati è anche
l’unico che in questo momento sta crescendo economicamente. (A Colasuonno)
esiste «un evidente
differenziale salariale sulla base della cittadinanza: se un italiano riceve
circa 1299 euro netti in media al mese, uno straniero percepisce appena 993
euro, circa il 23 per cento in meno»: e infatti la ricerca del CNEL individua
«l’esistenza di uno stiky floor (pavimento appiccicoso), che tende a mantenere
segregati nelle occupazioni meno retribuite gli immigrati, e di un glass
ceiling, che limita l’accesso alle posizioni di carriera più avanzate» .
Quest’ultima considerazione apre la strada al tema delle condizioni di lavoro
nei settori dell’edilizia, agricoltura e logistica, dove ulteriori profitti,
spesso in nero, sono realizzati dai datori di lavoro mediante il basso costo
del lavoro ottenuto attraverso la concorrenza tra soggetti più svantaggiati –
stranieri contro stranieri, regolari contro irregolari – realizzata con le
forme di caporalato che si rivelano impermeabili ai mutamenti delle
amministrazioni locali, e che non sembrano patire una reale volontà di lotta
allo sfruttamento da parte degli organi dello Stato.(G. De Michele)
«i maggiori rischi per
la sicurezza derivano non tanto dall’immigrazione di per sé, quanto dalla
presenza degli irregolari e nel corso degli ultimi decenni tale componente è
stata alimentata, quasi paradossalmente, dalle politiche migratorie
restrittive, che hanno imposto un ferreo contingentamento del numero di
permessi di soggiorno a fronte di un continuo aumento delle pressioni
migratorie verso il nostro Paese»(Politica migratoria, immigrazione illegale e
criminalità (2013)
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