lunedì 17 gennaio 2011

la determinazione del saggio del salario - Karl Marx (Dai Manoscritti economico filosofici del 1884. 1° manoscritto)

(...)* Il sostentamento dell'operaio durante il lavoro,
in piú quel tanto con cui egli possa nutrire una famiglia
e la razza degli operai non vada estinta, è determinato
dal minimo saggio, che è anche l'unico necessario,
del salario. Il salario abituale è, secondo Smith, il
piú basso che sia compatibile con la << simple humanité,>>
cioè con una esistenza animale.
La domanda di uomini regola necessariamente la
produzione degli uomini, come di ogni altra merce. Se
I'offerta è maggiore della domanda, una parte degli operai
è costretta a mendicare o a morire di fame. L'esistenza
dell'operaio è quindi ridotta alla condizione di
esistenza di ogni altra merce. L'operaio è diventato merce
ed è per lui una fortuna poter trovare un acquirente. E la domanda, da cui dipende la vita dell'operaio,
dipende dal capriccio dei ricchi e dei capitalisti. Se I'offerta
supera la domanda, una delle parti costitutive del
prezzo, il profitto, la rendita fondiaria e il salario, viene
pagata ad un prezzo inferiore, e quindi possibile per
una parte di tali prestazioni sottrarsi al proprio impiego
là dove il prezzo di mercato gravita verso il prezzo
naturale come punto intermedio. Ma 1) dove vi è una
grande divisione del lavoro difficilmente l'operaio potrà
spostare I'impiego del proprio lavoro in un'altra direzione,
2) è quindi I'operaio il primo a subire il danno,
dato il suo rapporto di subordinazione nei confronti del
capitalista.
Dunque, nella gravitazione del prezzo di mercato
verso il prezzo naturale chi ci perde di piú e assolutamente
è l'operaio. È proprio la possibilità del capitalista
di impiegare il proprio capitale in un'alta direzione a gettare sul lastrico I'operaio, il quale è legato a
un determinato ramo di lavoro ed è costretto ad assoggettarsi
a tutte le richieste di questo capitalista.
(...) Non è detto che I'operaio guadagni necessariamente
quanto iI capitalista guadagna, per contro, quando
egli perde, I'operaio perde necessariamente Cosl I'operaio
non guadagna quando il capitalista mantiene il
prezzo del mercato al di sopra del prezzo naturale in
virtú di segreti industriali o commerciali, di monopolio
o della posizione favorevole del suo fondo.
Inoltre: i prezzi del lavoro sono assai piú costanti
dei prezzi dei mezzi di sussistenza. In un anno di carestia
il salario diminuisce a causa della diminuzione della
domanda, aumenta a causa del rincaro dei mezzi di sussistenza:
vi è quindi equilibrio. In ogni caso viene licenziata
una certa quantità di lavoratori. Negli anni di
abbondanza il salario cresce a causa dell'aumento della
domanda, diminuisce a causa del ribasso dei mezzi di
sussistenza: vi è quindi equilibrio.

* Karl Marx, Oekonomisch-philosophische Manuskripte aus dem Jahre
1844, in: Marx - Engels - Werke, Dietz Verlag, Berlin 1956-1958, (d'ora
in avanti M.E.'W.), Ergaenzungsband I (primo volume di supplementi),
pp. 471-472; cfr. Manoscritti economico-filosofici del 1844, trad. it. int. di
Norberto Bobbio, Einaudi, Torino 1968, pp. 11-13

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