«L’impazienza esige l’impossibile, cioè il raggiungimento del fine ma senza i mezzi» (Hegel)
sabato 24 novembre 2012
Vladimiro Giacché – Quattro errori sulla Cina
Intendere quali siano le principali tendenze economiche in Cina è cosa tutt’altro che facile, a causa della mancanza di informazioni o – più spesso – della disinformazione consapevole che contraddistingue i grandi media quando si parla della Cina. In questo contributo esaminerò quattro luoghi comuni piuttosto diffusi sulla Cina, tentando di dimostrare che essi possono essere letteralmente rovesciati. Eccoli: 1. Lo sviluppo cinese è basato sull’export 2. I consumi individuali sono estremamente ridotti 3. Le produzioni cinesi sono produzioni labor intensive a basso valore aggiunto 4. La Cina è un turbocapitalismo "È lecito ritenere che qui ci sia una lezione importante anche per noi. Questa lezione consiste
nell’indicazione di una direzione di ricerca cruciale (non teorica o non solo teorica, ma
radicata nella prassi concreta): quella di un modello di società di transizione che vada oltre lo
“Stato senza mercato” (il modello che è crollato nel 1989), ma anche oltre il “mercato senza
Stato”. Quest’ultimo modello, quello dello “Stato minimo”, ma che quando fa comodo deve
mobilitare tutte le risorse economiche della collettività e porle al servizio del grande capitale
in difficoltà, è il modello che ha fatto fallimento nel 2007-2008. Le classi dominanti si ostinano
a riproporlo – e purtroppo con notevole successo - come “il” modello di società, pur avendo
perso ogni capacità di garantire crescita e benessere alla grande maggioranza della
popolazione. La loro forza consiste nell’apparente assenza di un’alternativa chiara e
praticabile. Dobbiamo essere consapevoli che soltanto se riusciremo a proporre e ad
affermare concretamente un modello alternativo di società potremo rompere il cerchio magico
creato dall’ideologia dominante. Non esiste un modello prefabbricato e bell’e pronto. Ma due
caratteristiche almeno di questo modello possiamo indicarle: 1) dovrà prevedere, almeno per
un lungo periodo, la compresenza di proprietà pubblica e proprietà privata dei mezzi di
produzione; 2) il potere di indirizzo strategico dello sviluppo economico dovrà essere e
restare saldamente nelle mani dello Stato.
Ad entrambi i riguardi l’esperimento cinese può esserci d’aiuto". Il contributo di Vladimiro Giacché è stato pubblicato nella rivista "Essere comunisti" http://www.marx21.it/internazionale/cina/8012-quattro-errori-sulla-cina.html http://ilcomunista23.blogspot.it/2012/06/momenti-del-dibattito-sulla-nep-stefano.html http://carattericinesi.china-files.com/ http://www.laboratoriolapsus.it/rassegna-stampa/come-sara-il-capitalismo-cinese/
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